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Influenza e vaccini: tutto quello che devi sapere
14 novembre 2019

Influenza e vaccini: tutto quello che devi sapere

Quando si parla di virus influenzali si tratta un argomento che ha molti aspetti da analizzare, da quelli più scientifici sugli studi delle eventuali modifiche genetiche che possono rendere tali virus più pericolosi, a quelli sui metodi di monitoraggio. Nonostante ciò, c’è ancora molto da capire riguardo questo agente patogeno che è causa dei più ricorrenti sintomi stagionali.


Cos’è?

Il vaccino antinfluenzale in uso in Italia è definito trivalente, dato che al suo interno vi sono tre tipi di virus: due di tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B. Esiste anche un vaccino quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B.

I virus presenti all’interno dei vaccini, sono scelti in base ai virus isolati durante il corso della stagione precedente. L'efficacia del vaccino è, quindi, conseguente alla corrispondenza tra i tali virus e quelli circolanti, che possono anche essere diversi. Questo perché essi tendono a rimescolarsi e a mutare di anno in anno. Proprio per questo, molti medici sostengono che il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere somministrato senza possibilità di deroghe ai pazienti che soffrono di malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardiopatie congenite, diabete e altre malattie metaboliche o che comportano una debilitazione del sistema immunitario.


Affidabilità ed effetti collaterali

Ci sono persone che hanno seri dubbi sull’affidabilità dei vaccini, per questo ci sentiamo di sottolineare che la qualità dei vaccini viene controllata lungo tutto il corso della loro formulazione, da prima dell’immissione in commercio e dopo. Al fine di essere ritenuti validi, inoltre, è d’obbligo verificare che siano in linea con gli standard previsti dalle autorità internazionali (ovvero dall'Organizzazione Mondiale della Sanità) e, inoltre, in Europa, anche con i criteri dettati dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).

Gli effetti indesiderati e collaterali esistono, non c’è motivo di occultarli. È importante, però, tener conto che “collaterale” ha un significato ben definito, sta infatti per effetto accessorio, che non esclude per nulla l’effetto primario del farmaco utilizzato e che ha efficacia in tutte le persone che assumono il farmaco.

Troviamo quindi importante sottolineare che: il rischio di gravi complicazioni in caso d’influenza (senza vaccinazione) è decisamente superiore all’eventualità di gravi effetti collaterali provocati dalla vaccinazione.

Gli effetti collaterali più frequenti e avvertiti in seguito al vaccino, in circa 1/3 dei vaccinati, sono l'arrossamento o il dolore nel punto d’iniezione. Eventuali altri sintomi come febbre alta, dolori muscolari o lieve malessere si sono verificati in meno di 1/10 delle persone vaccinate. Questi disturbi risultano, in genere, innocui e vanno via, senza essere trattati, in pochi giorni dalla vaccinazione.


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