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HPV in numeri
17 ottobre 2019

HPV in numeri

L'infezione da papillomavirus (HPV - Human Papilloma Virus) è in tra le più frequenti infezioni sessualmente trasmesse, soprattutto a causa dell'assenza di sintomi, che ne favorisce la diffusione, dato che la maggior parte degli individui affetti non rileva il processo infettivo in corso.

Si manifesta maggiormente nelle donne ed esistono circa 100 tipi di papillomavirus, che si distinguono in base al genoma. Alcuni portano lesioni benigne come i condilomi (specie tipo 6 e 11), altri invece causano lesioni pre-invasive (displasie) ed invasive, cioè il tumore della cervice uterina (specie tipo 16 e 18).

Si stima che il tempo che passa tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza che causa il carcinoma cervicale può arrivare a decenni.

Il tumore della cervice uterina (collo dell'utero) è stata la prima neoplasia ad essere rilevata e riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come conseguenza di una infezione: infatti, essa è causata nel 95% dei casi da una infezione genitale da HPV.

In Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e oltre 1.500 donne muoiono a causa di questo tumore.

Per questo è importante mettere in atto misure preventive, basate su programmi di screening, che consentano di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma.

Le percentuali

L’infezione da Hpv è molto più frequente nella popolazione di quanto si pensi: secondo alcune ricerche, infatti, si è giunti alla conclusione che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita con un virus Hpv di diverso tipo e che, oltre il 50%, si infetti con un tipo ad alto rischio oncogeno. Seppur considerando solo gli studi effettuati su un campione casuale della popolazione italiana, è stata rilevata una prevalenza di Hpv oncogeni nella popolazione pari all’8%, senza differenze fra Sud, Centro e Nord. È importante tener conto, però, che tali studi interessano quelle donne che si presentano spontaneamente a un ambulatorio ginecologico ed esse riportano, in genere, una stima di prevalenza generalmente maggiore degli studi effettuati su donne invitate ad effettuare tali analisi. Questo è conseguenza del fatto che le donne che si recano spontaneamente agli ambulatori ginecologici hanno, in diverse proporzioni, pregressi Pap test positivi.

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