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Intolleranza al glutine, come si manifesta
27 settembre 2018

Intolleranza al glutine, come si manifesta

Secondo le ultime statistiche, sono sempre di più in Italia le persone affette da celiachia, chiamata anche intolleranza al glutine, di cui se ne stima un’incidenza di circa 1 connazionale su 100; valore quintuplicato negli ultimi 20 anni.

Ma come si fa a riconoscerla e quali sono i sintomi che sarebbe opportuno non sottovalutare? Scopriamolo insieme.

A discapito del suo nome, non si tratta di una semplice intolleranza, né tantomeno di un’allergia, ma di una vera e propria patologia dell’apparato digerente, un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, provocata dall’assunzione di una proteina presente in alcuni cereali, come grano, frumento, farro, orzo, segale e kamut: il glutine, appunto.

Quando un soggetto predisposto consuma una qualsiasi pietanza contenente glutine, o tracce di esso, si scatena nell’organismo una reazione immunitaria anomala, che aggredisce in particolare la mucosa e i villi intestinali, dando luogo a tutta una serie di malesseri.

Quelli più diffusi e immediati sono di natura gastro-intestinale:

·         Gonfiore e dolore addominale

·         Stitichezza o, al contrario, diarrea

·         Vomito

·         Feci pallide

Oppure altri sintomi non direttamente collegati all’apparato digerente:

·         Stanchezza cronica, debolezza, mancanza di energie

·         Perdita di peso

·         Mal di testa

·         Anemia

·         Dermatiti

·         Dolori articolari

Qualora si sospettasse che questi segnalisiano legati ad una condizione di intolleranza, è possibile condurre diversi esami, a partire da una visita del gastroenterologo.

Il principale, per nulla doloroso o invasivo, è la ricerca degli anticorpi e degli autoanticorpi, nelle analisi del sangue, che permettono di distinguere la celiachia da altre malattie con sintomi simili come il morbo di Crohn o la sindrome da colon irritabile.

Potrebbero essere anche necessari il breath test al sorbitolo o l'esame delle feci.

Il ricorso alla biopsia duodenale, esame ben più invasivo, è invece limitato ai casi più complessi.

Come comportarsi una volta stabilita la diagnosi?

L’unica terapia attualmente disponibile, è una dieta gluten-free da seguire rigorosamente per tutta la vita.

Ciò significa una permanente esclusione dalla propria alimentazione di tutte le possibili fonti di glutine, anche quelle “nascoste”. Questa proteina, infatti, si può trovare non solo nella pasta e nei prodotti da forno come pizza, pane e biscotti, ma anche usato come addensante negli alimenti in scatola, nelle zuppe confezionate, nelle salse e negli integratori alimentari.

L’adozione di questo nuovo stile di vita alimentare porta alla normalizzazione della mucosa intestinale, consentendo la scomparsa dell’infiammazione, la ricrescita dei villi intestinali e un regolare assorbimento delle sostanze nutritive.

Così facendo anche gli intolleranti possono condurre una vita regolare, senza alcun tipo di complicanze.

Hai dubbi o curiosità su come si manifesta l’intolleranza al glutine? Contattaci… lo staff Ziliotti Group è a tua disposizione!

Tag celiachia, intolleranza al glutine, glutine